Le Tradizioni

La Leggenda di Porto Azzurro, tra mito e realtà

 

In ogni isola degna di essere chiamata tale, non possono mancare leggende che parlano di tesori, covi di pirati, destini romanzeschi. L'Isola d'Elba non può certamente sottrarsi a questo destino. Che la caccia abbia inizio dunque. Per chi ama le storie fiabesche, ecco la leggenda di Porto Azzurro, uno dei racconti elbani più caratteristi, sospeso tra mito e realtà.

Quando Ferdinando IV era re di Napoli, si narra che volesse mettere al sicuro tutti i suoi beni più preziosi, comprese opere d’arte, oro, argenteria. Caricò tutto su una nave chiamata Polluce, diretta a nord. Ma la nave affondò nella rada di Porto Azzurro dopo essere stata abbordata dal vapore napoletano Mongibello, che la fece affondare in pochi minuti. Passeggeri ed equipaggio si salvarono tutti eccetto un marinaio.

Da allora si sono tramandati di generazione in generazione i racconti dei naufraghi, che parlavano estasiati di un vero e propri tesoro nascosto, degno del miglior romanzo di Stevenson. Furono così fatti tantissimi tentativi di recupero, vere e proprie cacce al tesoro, risultate tutte vane fino all’ottobre del 2005,quando sfruttando le nuove tecnologie, l’operazione"Recupero Polluce" è stata effettuata con la tecnica dell'immersione in saturazione, prima riservata al mondo dell'Off-Shore.

L'operazione ha portato al recupero di un vero e proprio tesoro. Le monete - colonnati spagnoli d'argento da 8 reali – sono di grande interesse storico e numismatico - ma non sono certo comparabili alle stupefacenti meraviglie inabissate di cui parlavano i naufraghi.

Che nel frattempo da Porto Azzurro sia passato qualche pirata?


 


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