Il Territorio

Il Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano

le isole del parco dell'arcipelago toscano sono note per una spiccata biodiversità: vi proliferano gabbiani, conigli selvatici e mufloni. La zona è rinomata per le miniere dell'elba, le colonie penali agricole e gli impareggiabili tramonti

Cos’hanno in comune la vivace isola d’Elba, la romantica Montecristo, la mondana isola del Giglio e la bucolica Giannutri? Fanno tutte parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano che, oltre alle sopraccitate, comprende anche la Capraia, Gorgona, altri isolotti del Canale di Piombino e piccoli scogli nel mar Ligure. Istituito nel 1996, questa vetrina della natura mediterranea è ampia 168 chilometri quadrati a terra e 567 a mare.

A dispetto di un’estensione non sconfinata, il parco vanta una grande biodiversità. Alcune isole sono ricoperte da lussureggianti pinete, castagneti e lecceti mentre in altre predominano gli arbusti tipici della macchia mediterranea: rosmarino, mirto, lavanda, corbezzolo e ginepro. Vi proliferano conigli selvatici e cinghiali mentre tra gli anfibi si distinguono i discoglossi e le raganelle tirreniche. Il cielo è solcato dagli eleganti gabbiani corsi, mentre nel mare non è raro avvistare la foca monaca.

L’arcipelago è stato teatro di eventi interessanti. Sull’isola d’Elba, ricca di miniere di ferro, nel 1814  fu esiliato Napoleone Bonaparte; l’imperatore riuscì a fuggire e la sua storia ebbe un ultimo colpo di coda conclusosi a Waterloo. Pianosa è invece nota per la colonia penale agricola istituita nel 1858. Il parco offre degli scorci romantici impareggiabili, in particolare i tramonti sul mare rimangono impressi nella memoria.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.